giovedì 23 aprile 2015

Polizia Municipale e rischio Cardiovascolare

Sul Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia nel 2010  sono stati pubblicati i risultati di un interessante studio sulla correlazione tra  l’esposizione cronica ai  rischi chimici, fisici e psicosociali   e il rischio cardiovascolare per i  lavoratori  outdoor.  Nello specifico lo studio è stato indirizzato ai lavoratori appartenenti alla polizia municipale.
Per questa categoria di lavoratori la letteratura specifica ha indicato quali rischi specifici, quelli  Psico-sociali, quelli da inquinamento urbano e  quelli da Rumore .
Per quanto riguarda gli stressor psico-sociali sono stati individuati quali fattori di rischio, Il rapporto con il pubblico, la microcriminalità  e la necessità di mantenere alti livelli di attenzione nei vari contesti.
Per quanto  riguarda l’esposizione agli agenti chimici sono state individuate diverse sostanze tra cui: gli Ossidi di azoto, l’ossido di carbonio, gli idrocarburi aromatici, il toluene, lo xilene,  il cadmio  e altri costituenti del particolato atmosferico PM 10 e PM 2,5.
Il gruppo a rischio è stato confrontato con un gruppo  di lavoratori non a rischio che svolgevano attività amministrativa. Sono stati esclusi i soggetti con i principali fattori di confondimento e sono stati valutati separatamente i fumatori rispetto ai non fumatori.
Dopo la valutazione dei dati, i  risultati dello studio hanno suggerito che l’esposizione cronica agli stressor chimici, fisici e psicosociali possono  rappresentare fattori di rischio cardiovascolare. Tale rischio risulta aumentato nei casi in cui i lavoratori sono fumatori.
Anche se le condizioni climatiche avverse rappresentano un fattore di rischio cardiovascolare , tale rischio non è stato incluso nello studio.
A parere dello scrivente,  per ovvi motivi, non è possibile automaticamente trasferire il risultato dello studio nelle valutazioni dei rischi per i lavoratori appartenenti alla polizia municipale o per altri lavoratori outdoor, ma tali risultati possono essere di ausilio per il medico competente sia ai fini della collaborazione alla valutazione dei rischi e sia  per tutte le altre attività previste dalla sorveglianza sanitaria.
Bibliografia G Ital Med Lav ERG 2010; 32:1, 32-39

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