Sull’argomento in oggetto del post riporto di seguito la mia esperienza frutto di 10 anni di lavoro in qualità di UPG del Servizio di Vigilanza ASL.
I dati indispensabili utili per una corretta valutazione sono i seguenti:
1 Il lavoratore deve essere esposto a un livello di rumore otolesivo
2 Il lavoratore deve essere stato esposto a rumore per un tempo congruo
3 la curva audiometrica osservata deve essere specifica, anche se il 40% delle curve risulta in discesa anziché la classica a “cucchiaio” ( Fonte Albera- Beatrice)
4 devono essere escluse altre cause
5 CONFRONTARE L'INNALZAMENTO DELLA SOGLIA DEL LAVORATORE CON I VALORI DI SOGLIA DELLA POPOLAZIONE NON ESPOSTA. Se la soglia del lavoratore è al di sotto della soglia della popolazione, l'ipoacusia riscontrata è dovuta all'età oltre che da cause ambientali, mentre se la soglia del lavoratore è superiore a quella della popolazione di riferimento allora l'alterazione riscontrata è di origine professionale.
6 valutare se l’innalzamento della soglia audiometrica riscontrata può essere considerata un danno permanente dell'organo dell'udito,.A tale scopo sono essere utilizzati diversi criteri tra cui il criterio Albera Beatrice e il criterio Merluzzi-Pira-Bosio.
Per il primo
criterio è possibile valutare quale danno permanente dell’organo dell’udito quando
sommando le perdite in decibel delle
seguenti frequenza 0,5-1-2-3-4
kHz. e dividendo la somma per 10 si
ottiene un valore superiore a 25 DB medi.
Per il secondo criterio è possibile valutare un danno permanente all’organo dell’udito quando
la soglia audiometrica riscontrata permette di classificare l’audiogramma nella
classe 3B.
Quanto scritto nei paragrafi precedenti trova
riscontro nelle linee guida SIMLII
e dalle raccomandazioni per la prevenzione dei rischi da rumore della regione Piemonte.
Osservazione:
Allo stato attuale la soglia
audiometrica del lavoratore deve essere confrontata con le soglie audiometriche
della popolazione generale, differenziate per sesso, età e frequenza
audiometriche. Le soglie audiometriche della popolazione generale sono
rappresentate dai valori i della norma ISO/FDIS 7029 del 2000 i cui valori sono
gli stessi dello Standard ISO 1999/90. Tali valori originano da studi
epidemiologici condotti negli anni 1960-1975.
Visto che il
rumore AMBIENTALE all'epoca era inferiore rispetto a oggi, sicuramente la
soglia uditiva della popolazione generale è aumentata con l'aumento del rumore,
mi chiedo l’attendibilità di tali dati e
se ha senso ancora utilizzarli
Ho cercato
altri riferimenti e ho trovato un altro database "Italiano" costruito
da Merluzzi, Pira e Coll. relativo agli anni 1990-2000. Almeno per i lavoratori
Italiani possiamo utilizzare questo database.
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