La Conferenza Stato Regioni,
relativamente alle fibre vetrose artificiali, ha approvato le linee guida per
l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizione e le misure di
prevenzione per la tutela della salute dei lavoratori.
Tale linee guida sono
aggiornate al 17 Novembre 2016.
Il documento riporta
informazioni circa le proprietà fisiche, chimiche, classificazione,
pericolo, effetti sulla salute , valori di riferimento e la gestione dei
rifiuti.
I lavoratori che possono essere
esposti alle FAV appartengono a vari settori tra cui quello edilizio,
automobilistico e materie plastiche.
In merito alla classificazione
sulla pericolosità delle FAV le linee guida evidenziano l’importanza dei
seguenti 2 parametri :
· diametro della fibra, le fibre più pericolose sono quelle che
hanno un diametro < 6 micron, infatti mentre tali fibre possono penetrare
profondamente all’interno delle vie respiratorie, quelle con diametro maggiori sono bloccate e trasportate
all’esterno dell’organismo grazie al sistema muco ciliare
· quantità degli ossidi alcalini e alcalino terrosi che in concentrazioni superiori al 18% sono
considerate non pericolose perché solubili. Questa proprietà determinando una minor persistenza della fibra nei polmoni consente
uno smaltimento delle stesse prima che
esse possano dare luogo ad eventuali
effetti nocivi.
Secondo le
linee guida, le FAV non essendo sensibilizzanti, tossiche e irritanti per le vie aeree e la cute, possono essere classificate solo ai fini
della cancerogenicità.
Ai sensi del
regolamento CLO le fibre artificiali vetrose
sono classificate nel seguente modo:
·
Classificazione H350i ( può provocare il cancro per inalazione): Le fibre artificiali
vetrose che hanno un contenuto ossidi
alcalini /alcalino terrosi < 18% e diametro della fibra < 6 micron
·
Sospette di provocare il cancro H351, le FAV che hanno un diametro >di 6 micron o un
contenuto di ossidi alcalini/ alcalino –terrosi >18%.
Quindi per
classificare la FAV cancerogena è necessario verificare se sono soddisfatte
tutte e due le condizioni del primo punto, di contro se uno solo dei due parametri non è
soddisfatto la FAV non è classificabile cancerogena.
In merito
agli altri effetti sulla salute il NIOSH ha trovato una correlazione fra
l’esposizione a Fibre ceramiche
refrattarie ( diametro inferiore a 6 micron e contenuto di ossido alcalini e
alcalino-terrosi inferiori al 15) e la comparsa di placche pleuriche, disturbi
e segni quali dispnea, affanno, tosse, irritazione pleurica .
Dalla
verifica della composizione chimica delle fibre vetrose artificiali si deduce che le più pericolose per la salute
dei lavoratori sono le fibre ceramiche
refrattarie in quanto hanno un
contenuto di ossido alcalini e alcalino terrosi inferiori al 1%
Il documento
riporta anche i valori di riferimento
dell ‘ACGIH a cui riferirsi per la misura delle FAV nell’ambiente di lavoro.
Al seguente
link è possibile effettuare il download delle linee guida:
oppure al seguente link
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