venerdì 26 febbraio 2016

Cosa c'entra il SUVA con l'Edilizia?

Il SUVA (Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni) nell’ambito alla valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi,  ha elaborato  il “criterio guida”.
Grazie a tale metodo di valutazione, è possibile verificare se il rachide lombare è  eccessivamente sollecitato  e se sono  necessarie delle misure preventive e protettive.
Tale metodo offre il vantaggio di poter  essere applicato  in tutte le attività connesse alla movimentazione manuale dei carichi.
I valutatori vista la particolarità della movimentazione manuale dei carichi nei  settori dell'edilizia,  hanno difficoltà  ad applicare la norma ISO 11228. Le cause principali di tale difficoltà sono da attribuire :
· Alle  geometrie di movimentazione diverse,
· ai  diversi pesi ,
· all’’associazione di più operazioni di movimentazione di carichi come il sollevamento, il deposito, il trasporto, oltre che le operazioni di spinta e traino
· all’irregolarità del terreno
· alla presenza di ostacoli durante il trasporto
· alle posture spesso non ergonomiche ecc
 Il criterio Guida esso un metodo  valutativo che sebbene non standardizzato consente una buona valutazione orientativa, su cui poi è possibile approfondire la valutazione per alcune  attività.
Tale  criterio si basa sul fatto che il carico lombare è fortemente dipendente dall’inclinazione in avanti del tronco e dal peso del carico ed è aumentato con la durata e frequenza dello sforzo e dell’inclinazione laterale e/o della torsione del tronco.
La valutazione va effettuata per ogni singola attività sulla base di un giorno lavorativo e per le attività durante le quali vengono movimentati diversi carichi e/o vengono assunte diverse posture, è necessario  calcolare una media.
Attraverso la somma  dei seguenti  fattori  di ponderazione individuati nelle tabelle specifiche:   peso del carico, postura e  condizioni di esecuzione , si ottiene un valore che va moltiplicato  per il  fattore tempo. 
 Il  punteggio ottenuto  consente di classificare il rischio in 4  fasce, si parte dal rischio 1 classificato  come  rischio lieve  e per il  quale è  improbabile un danno alla salute  fino ad arrivare  al rischio  4 che è  classificato come  sforzo  elevato con   probabile sollecitazione  del  rachide lombare.

Tale criterio non richiede particolari conoscenze in ambito ergonomico,  è di facile applicazione e tiene conto del genere, dell’età, delle condizioni di salute e dell’esperienza del soggetto.
 Purtroppo in presenza di attività che comportano l’esecuzione di diversi compiti consente di valutare l’esposizione media e non l’effettiva esposizione giornaliera del singolo lavoratore.
 Altra differenza rispetto al gruppo EPM e alla norma ISO 11228 classifica le persone con resistenza fisica ridotta  quelle di età < a 21 anni e > a 40 anni e i principianti.
 Al seguente link è possibile  leggere un approfondimento del criterio Guida e le modalità per valutare il rischio.

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