Secondo l’ultimo rapporto del
Comitato Intergovernativo per lo studio dei Cambiamenti Climatici (IPCC 2007),
a causa delle emissioni di gas serra,
entro il 2100, è atteso un riscaldamento della superficie terrestre di circa 4
gradi, rispetto ai livelli attuali.
Da studi Epidemiologici è
emerso che le variazioni di temperatura dell’ambiente esterno determinano
effetti a breve termine sulla salute delle popolazioni esposte in termini di
incrementi della mortalità. Tale effetto si verifica al di sopra di un valore
di temperatura definito “valore soglia”, che è specifico per ogni popolazione,
ed è funzione del suo livello di suscettibilità e della sua capacità di
adattamento alle condizioni climatiche locali.
Alcuni
fattori, come ad esempio l’umidità, l’assenza di correnti d’aria o l’uso
anticolinergici, possono “ostacolare” la termoregolazione ed essere causa di un
incremento della temperatura corporea con rischio di danni diretti (stress da calore, colpo di
calore, disidratazione, crampi, lipotimia ed edemi) o indiretti (aggravamento di condizioni
morbose preesistenti).
L’eccesso
di calore conduce a morte in modo indiretto quando pre - esistenti condizioni
patologiche come alcune delle
condizioni presenti nell’immagine, impediscono di beneficiare dei meccanismi
compensativi della termoregolazione o quando l’azione di questi,
paradossalmente, fa precipitare una situazione già instabile.
Diverse attività
lavorative come quelle svolte nei cantieri o nel settore agricolo esponendo i lavoratori a temperature ambientali elevate sono associate
a una maggiore probabilità di sviluppare disturbi associati al caldo, in
particolare se viene svolta anche una attività fisica intensa.
Pertanto per i
lavoratori che svolgono lavori all’aperto devono essere individuate e applicate
diverse misure preventive e protettive, tra le quali le informazioni sulle possibili misure da adottare per prevenire gli
effetti negativi dell’esposizione al caldo e su come riconoscere i segni e i
sintomi dello stress termico e del colpo di calore.
I sintomi più comuni dell’esposizione a condizioni climatiche severe (alte
temperature) sono:
·
sudorazione
abbondante
·
debolezza
estrema
·
nausea
e vomito (quest'ultimo aggrava la disidratazione)
·
pressione
bassa
·
aumento
dei battiti cardiaci (il polso è rapido e sottile)
·
respirazione
rapida
·
temperatura
corporea normale o leggermente aumentata.
In merito alla
valutazione dei rischi, il
D.Lgs.81/08 stabilisce che:
·
essa
deve riguardare tutti i rischi per la
sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari,
·
il
DVR redatto a conclusione della valutazione […] deve contenere …
a)
una relazione sulla valutazione di tutti
i rischi per la sicurezza e la salute
b)
l’indicazione delle misure di prevenzione e di
protezione attuate e dei DPI,
c)
il programma delle misure
d) l’individuazione delle procedure per
l’attuazione delle misure ed i ruoli
Purtroppo
non sono presenti in letteratura specifica criteri standardizzati per la
valutazione di tale rischio in ambienti outdoor come i cantieri edili e
l’agricoltura. Utile potrebbe essere il
calcolo del Heat Index consigliato “ dal Portale Agenti Fisici.
La valutazione del rischio "clima" potrebbe essere effettuata semplicemente misurando:
temperatura
ambiente (termometro)
umidità
(igrometro)
anche con strumentazione commerciale di costo
contenuto e di semplice ed immediata lettura.
Ottenuti i risultati,
gli stessi devono essere intersecati nella Tabella indice di calore sviluppato
dal Dipartimento della Nazionale di Meteorologia francese.
§
La
temperatura dell’aria deve essere misurata all’ombra nelle immediate
vicinanze del
posto di lavoro.
L'utilizzo dell'indice
di calore risulta valido per lavoro all’ombra e con vento leggero ed in caso di
lavoro al sole l’indice letto in tabella va aumentato di 15 punti.
Di seguito si riportano i disturbi
possibili per esposizione prolungata a calore e/o fatica fisica intensa
correlati con il livello del HEAT INDEX:
da 80 a 90
: Cautela per possibile affaticamento
da 90 a 104
: Estrema cautela, possibili crampi muscolari, esaurimento
fisico
da 105 a 129: Rischio possibile di colpo di calore
130 e più: Rischio elevato di colpo di calore
Per
tale rischio, il ruolo del medico competente è fondamentale, sia
nell’individuazione dei lavoratori “sensibili” al rischio, sia come relatore
nei programmi di informazione e formazione dei lavoratori e sia nella scelta di
alcune misure preventive e protettive.
Per l’approfondimento dell’argomento
è indispensabile, la lettura del
documento del “ Ministero della Salute
sia perché riportano in modo dettagliato i motivi degli
effetti negativi delle condizioni “patologiche” correlate al caldo e sia per le
azioni preventive e protettive indicate.
Alcune azioni sono le seguenti:
·
limitare l'attività fisica nelle ore più calde della giornata
·
equipaggiarsi in modo appropriato: in ambienti caldo-umidi indossare abiti
larghi e leggeri di colore chiaro; gli indumenti sudati vanno sempre sostituiti
con altri asciutti
·
bere abbondantemente prima e durante gli sforzi; le bevande devono
reintegrare anche le perdite di sali e vanno quindi addizionate con sale da
cucina (cloruro di sodio).
·
cappelli
a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo
·
occhiali
per protezione dai raggi solari
·
scarpe
di sicurezza/protezione di modello estivo
·
creme
protettive solari [UV]
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