sabato 1 giugno 2019

Audiometrie: classificazione Merluzzi Pira Bosio


Effettuati gli esami audiometrici, al fine di valutare complessivamente gli effetti  del rumore   sull'udito dei lavoratori esposti,  di confrontare gli esami audiometrici  effettuati in anni diversi e comunicare per iscritto, in occasioni delle riunioni periodiche ai sensi dell’art 35 del D.Lgs.81/08 i risultati anonimi collettivi, è necessario procedere ad una classificazione degli stessi.
In passato gli esami audiometrici venivano classificati secondo  il criterio Merluzzi e coll, tale metodo è stato  perfezionato nel  criterio Merluzzi Pira Bosio. Le caratteristiche del Criterio Merluzzi Pira Bosio sono le seguenti:
·       il reticolo audiometrico è suddiviso in aree orizzontali definite da intervalli di 20,10,15,15,e 40 dB, al fine di poter meglio identificare i tracciati con alterazioni “lievi”.

·       sono state create  due classi di normalità uditiva denominate 0 e 1a.  Classe 0 =, da –10 a 10,  classe 1a da 15 a 25 dB. Tale suddivisione , nell’ambito della normalità, è stata creata sia dalla necessità di facilitare ed invogliare maggiormente il personale esecutore a ricercare la vera soglia uditiva e non solo quella generica collocata intorno ai 25 dB, e sia  dalla necessità di identificare preventivamente situazioni ancora comprese nella normalità ma suggestive di uno stato evolutivo o di meiopragia d’organo.  Es : Se per neoassunti mai esposti al rumore i tracciati audiometrici dell’anno corrente transitano  dalla classe 0 alla classe 1a, è probabile che le misure preventive e protettive adottate non siano state efficaci. Intervenendo in questa fase è possibile impedire  l’evoluzione verso un danno dell’organo dell’udito.
·       Sono state individuate 13 classi di ipoacusia da rumore,  indicate con numeri da 2 a 6 per indicare che progressivamente le soglie per 4, 3, 2, 1 e 0,5 kHz vengono a trovarsi oltre i 25 dB.  ( frequenza 4kHZ= classe 2, frequenza 3 kHZ= classe 3 ecc) Ogni classe, ad eccezione dalla 6 è suddivisa in tre sottoclassi indicate dalle lettere a b e c per indicare gradi successivi di gravità ( A da 25 a 40 – B da 45 a 60, C >60). Ovviamente sia la progressione numerica che quella alfabetica ricalca il tipico andamento della ipoacusia da rumore e rispecchia la progressione del danno uditivo.
·       tutti i casi definiti come ipoacusia non da rumore sono raggruppati nella classe 7
·       nella classe 8 sono raccolti tutti i casi diagnosticati come presbiacusia
·       nella classe 9 vengono collocati tutti i casi di defict uditivo che riconoscono una doppia eziologia.

Inoltre si  ritiene corretta una configurazione 2a a destra e 2b a sinistra, cioè una differenza di classe, mentre 2a a destra e 3a  sinistra è errata perché a sinistra si deve ammettere una causa combinata, per tale motivo è corretta 2a a destra e 9a sinistra.

Il testo approfondito è possibile leggerlo nelle linee Guida  per la prevenzione dei danni uditivi da rumore in ambiente di lavoro della SIML.

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