Effettuati gli esami audiometrici, al fine di
valutare complessivamente gli effetti
del rumore sull'udito dei
lavoratori esposti, di confrontare gli esami
audiometrici effettuati in anni diversi e
comunicare per iscritto, in occasioni delle riunioni periodiche ai sensi
dell’art 35 del D.Lgs.81/08 i risultati anonimi collettivi, è necessario
procedere ad una classificazione degli stessi.
In passato gli esami audiometrici venivano
classificati secondo il criterio
Merluzzi e coll, tale metodo è stato perfezionato nel
criterio Merluzzi Pira Bosio. Le caratteristiche del Criterio Merluzzi
Pira Bosio sono le seguenti:
·
il reticolo
audiometrico è suddiviso in aree orizzontali definite da intervalli di
20,10,15,15,e 40 dB, al fine di poter meglio identificare i tracciati con
alterazioni “lievi”.
·
sono state
create due classi di normalità uditiva
denominate 0 e 1a. Classe
0 =, da –10 a 10, classe 1a da 15 a 25
dB. Tale suddivisione , nell’ambito della normalità, è stata creata sia dalla
necessità di facilitare ed invogliare maggiormente il personale esecutore a
ricercare la vera soglia uditiva e non solo quella generica collocata intorno
ai 25 dB, e sia dalla necessità di
identificare preventivamente situazioni ancora comprese nella normalità ma
suggestive di uno stato evolutivo o di meiopragia d’organo. Es : Se
per neoassunti mai esposti al rumore i tracciati audiometrici dell’anno corrente
transitano dalla classe 0 alla classe
1a, è probabile che le misure preventive e protettive adottate non siano state
efficaci. Intervenendo in questa fase è possibile impedire l’evoluzione verso un danno dell’organo
dell’udito.
·
Sono state
individuate 13 classi di ipoacusia da rumore, indicate con numeri da 2
a 6 per indicare che progressivamente le soglie per 4, 3,
2, 1 e 0,5 kHz vengono a trovarsi oltre i 25 dB. ( frequenza
4kHZ= classe 2, frequenza 3 kHZ= classe 3 ecc) Ogni classe, ad eccezione
dalla 6 è suddivisa in tre sottoclassi indicate dalle lettere a
b e c
per indicare gradi successivi di
gravità ( A da 25 a 40 – B da 45 a 60, C
>60). Ovviamente sia la progressione numerica che quella alfabetica ricalca
il tipico andamento della ipoacusia da rumore e rispecchia la progressione del
danno uditivo.
· tutti i casi definiti come ipoacusia non da rumore
sono raggruppati nella classe 7
· nella classe 8 sono
raccolti tutti i casi diagnosticati come presbiacusia
· nella classe 9 vengono
collocati tutti i casi di defict uditivo che riconoscono una doppia eziologia.
Inoltre si ritiene
corretta una configurazione 2a a destra e 2b a sinistra, cioè una differenza di
classe, mentre 2a a destra e 3a sinistra
è errata perché a sinistra si deve ammettere una causa combinata, per tale
motivo è corretta 2a a destra e 9a sinistra.
Il testo approfondito è possibile leggerlo nelle linee
Guida per la prevenzione dei danni
uditivi da rumore in ambiente di lavoro della SIML.
Grazie, molto utile, specie per chi non ha dimestichezza con la classificazione.
RispondiEliminaPrego
RispondiElimina