Il mercato dei test rapidi per la rilevazione delle immunoglobuline
contro il Sars Cov_2 è nella fase “esplosiva”, per cui i datori di lavoro,
“bombardati” da offerte commerciali, spesso al ribasso, contattano i medici
competenti per l’effettuazione di tali test.
Prima dell’acquisto dei test è necessario chiedersi:
Che cosa sono i test
Rapidi?
I test rapidi sono test qualitativi finalizzati a individuare le IgM e
IgG prodotte dall’organismo contro alcune proteine del
virus. Vengono effettuati grazie a una goccia di sangue (o di siero ottenuto da
un prelievo ematico) che fatta scorrere su una piccola lastra contenente
proteine virali causa la comparsa di linee colorate nella cassetta di
rilevazione.
I risultati possibili al test sono
i seguenti:
NEGATIVO: una linea colorata appare nella zona della linea di controllo (C). Nessuna linea appare nell'area IgG e nell'area IgM.
IgG
POSITIVO: compaiono due linee
colorate. Una linea colorata dovrebbe sempre apparire nell'area della linea di
controllo (C) e un'altra linea dovrebbe trovarsi nell'area della linea IgG.
IgM POSITIVO: vengono visualizzate due linee colorate. Una linea colorata dovrebbe sempre apparire nell'area della linea di controllo (C) e un'altra linea dovrebbe trovarsi nell'area della linea IgM.
IgG e IgM POSITIVO: vengono visualizzate tre linee colorate. Una linea colorata deve sempre apparire nell'area della linea di controllo (C) e due linee di test devono trovarsi nell'area della linea IgG e nell'area della linea IgM.
IgM POSITIVO: vengono visualizzate due linee colorate. Una linea colorata dovrebbe sempre apparire nell'area della linea di controllo (C) e un'altra linea dovrebbe trovarsi nell'area della linea IgM.
IgG e IgM POSITIVO: vengono visualizzate tre linee colorate. Una linea colorata deve sempre apparire nell'area della linea di controllo (C) e due linee di test devono trovarsi nell'area della linea IgG e nell'area della linea IgM.
La Comunità Scientifica come si è espressa sui Test
Rapidi?
In merito all’attendibilità
dei test, si riportano le indicazioni della Circolare del Ministero della Salute
e del Comitato scientifico della SIML.
La circolare del
Ministero della Salute del 03/04/2020, n. 11715 ha specificato che tali test, secondo il
parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, non possono, allo stato attuale
dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato
sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i
protocolli indicati dall’OMS.
Il risultato qualitativo ottenuto su
un singolo campione di siero non è sufficientemente attendibile per una
valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza degli
anticorpi mediante l’utilizzo dei test rapidi non è comunque indicativo di
un'infezione acuta in atto e, quindi, della presenza di virus nel paziente e soprattutto della possibilità di un
eventuale rischio associato a una sua diffusione nella comunità.
Inoltre:
·
per
ragioni di possibile cross-reattività con altri patogeni affini come altri
coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico
della infezione da SARS-CoV2.
·
l’assenza
di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un individuo per
il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto
all’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in
fase precoce o asintomatica e relativo rischio di contagiosità dell’individuo
Il
comitato scientifico della Società Italiana di Medicina del lavoro ha
specificato che i test sierologici
rapidi per SARS-CoV-2 presentano sensibilità e specificità inferiore ai test
sierologici indaganti la risposta umorale con tecnica ELISA. Pertanto, sulla
base delle evidenze a oggi disponibili e in base al principio di appropriatezza,
tali test non sono indicati per
finalità diagnostiche e prognostiche ed epidemiologiche nell'attuale contesto
emergenziale COVID-19.
Si segnala, inoltre, che un altro
problema dei test qualitativi è la soggettività
nel rilievo della positività, nel senso che la lettura delle bande per
le IgG o le IgM è influenzata dall’esaminatore in quanto, spesso, tali bande sono di lieve entità e di difficile
interpretazione.
Quali potrebbero essere le conseguenze del ricorso ai test rapidi?
1. Effettuare
tali test per una vasta popolazione di lavoratori asintomatici e senza storia di
contatti con persone covid positivi, determinerebbe risultati negativi nella maggior parte dei soggetti
testati o perché potrebbero
non aver ancora contratto
l’infezione Sars Cov_2 o perché potrebbero trovarsi nel cosiddetto periodo
finestra della produzione di anticorpi. In
quest’ultimo caso i lavoratori potrebbero già essere contagiosi e quindi
trasmettere il virus. Tale condizione ci porrebbe da un lato nella
stessa condizione del non effettuare il tampone, dall’altro, tenendo
conto del periodo finestra, nel doverli
ripetere
2.
Se una parte dei lavoratori dovesse
risultare positiva, la scarsa attendibilità dei
test rapidi e le indicazioni della comunità
scientifica imporrebbero che i lavoratori debbano,
comunque, essere
sottoposti al tampone nasofaringeo. L’attivazione
della procedura per l’effettuazione
del tampone, secondo
la normativa vigente,
può avvenire solo attraverso un percorso protetto e ben delineato in una
Struttura Pubblica. In assenza di tale procedura l a sola conoscenza della
positività alle immunoglobuline porrebbe dubbi sul prosieguo dell’attività lavorativa del
lavoratore e sulla necessità di individuare eventuali successivi contatti.
Il medico competente è impossibilitato ad esprimere
il giudizio di idoneità alla mansione perché consapevole delle “limitazioni”
dei test rapidi, non ha modificato il protocollo di sorveglianza sanitaria con
l’indicazione della visita medica ai sensi dell’articolo 41 del Decreto Leg. 81/08
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