Dal 22 marzo 2016, grazie al Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, il medico che effettua la diagnosi di malattia professionale deve trasmettere per via telematica il certificato di malattia professionale .
Per consentire l’invio telematico dei certificati, sul sito dell'INAIL è disponibile un’apposita procedura per la registrazione e la profilazione dei medici e delle strutture sanitarie che, nello svolgimento della propria attività, interagiscono con l’Istituto per l’invio del certificato medico di infortunio o di malattia professionale.
Al seguente link è possibile leggere le modalità di trasmissione del certificato di malattia professionale per via telematica
http://www.inail.it/internet/default/INAILcomunica/ArchivioPostIt/p/DettaglioPostIt/index.html?wlpT1820082401389373593440_contentDataFile=UCM_220439&_windowLabel=T1820082401389373593440
lunedì 21 marzo 2016
giovedì 10 marzo 2016
Silice libera Cristallina, Effetti sulla salute, Sorveglianza Sanitaria e Registro degli esposti
Che
cosa è la Silice?
La
silice è il nome dato ad un gruppo di minerali composti da silicio e ossigeno. Si
trova comunemente allo stato cristallino, ma talvolta viene localizzata in uno
stato amorfo.
Tra le due forme di silice, quella correlata agli effetti dannosi per la salute dei lavoratori è la forma cristallina.
Che cosa si intende per Silice Libera Cristallina?
Quarzo
Cristobalite
Tridimite
Il quarzo è di gran lunga la forma di
silice cristallina più comune.
La
cristobalite e la tridimite non sono abbondanti in natura.
A livello
industriale, la cristobalite si ottiene anche riscaldando il quarzo a
temperature superiori a 1400°C. La cristobalite viene inoltre formata
riscaldando la silice amorfa o vetrosa a temperature elevate.
Nel rapporto dello SHEcan viene riportato una stima del numero di
lavoratori potenzialmente esposti a SLC nell’Unione Europea, pari a 5.300.000
di cui BEN 4 milioni nel settore Edilizio.
Oltre al settore edilizio, è possibile un’esposizione a silice
anche per i lavoratori delle fonderie, della
fabbricazione di mattoni e piastrelle/mattonelle, delle
vetrerie, dell’industria della fornitura di gas, dell’acqua, dell’elettricità, delle
cave, delle gallerie ecc.
Quali sono le modalità di interazione della silice libera cristallina con l'organismo umano?
Anche se la
silice penetra nell’organismo per via
inalatoria attraverso le tre frazioni di
polvere, la frazione di polvere respirabile è la più
importante per via dei suoi potenziali effetti sulla salute dell'uomo.
Quali
sono i meccanismi di azione proposti?
In
seguito all’inalazione della silice libera cristallina i macrofagi alveolari si
attivano per fagocitare la particella e portarla fuori
dagli alveoli. Purtroppo spesso la particella di silice provoca la morte dei
macrofagi venendo liberata e ri-
fagocitata da un altro macrofago. Tutto ciò è causa di un un ciclo continuo di fagocitosi, attivazione e rilascio.
Durante questo ciclo sono liberate in continuo citochine , chemochine, fattori di crescita, ossidanti, specie reattive dell’ossigeno (
anione superossido, radicale ossidrile, acqua ossigenata) e alcune specie reattive dell’azoto, tra cui
l’ossido nitrico.
Tutti questi fattori
sono responsabili sia dell’infiammazione cronica e sia della fibrosi.
Quali
sono le patologie associate alla silice?
Al
momento le patologie associate ad esposizione alla silice cristallina possono
essere riassunte in:
Malattie
Polmonari
Silicosi
Associazione Tubercolosi polmonare e
Silicosi (Incidenza 3-10 volte maggiore in soggetti con
silicosi rispetto a non esposti a silice)
Bronchite
Cronica e ostruzione delle vie aeree
Cancro
del Polmone
Malattie
extrapolmonari ( per alcune di esse è necessario un approfondimento scientifico, Lista II (limitata probabilità) "tabelle"malattie professionali)
Sclerodermia
Artrite
Reumatoide
Lupus
Eritematoso sistemico
Polimiosite-
Dermatomiosite
Patologia
renale ( Glolerulonefriti)
Esiste una dose soglia per lo sviluppo di Silicosi?
L’ACGIH raccomanda il
limite di 0,025 mg/mc come
limite da non superare per
escludere nel 100 % dei lavoratori la
sviluppo della silicosi.
In Europa, la Commissione Scientifica per i Livelli di
Esposizione Occupazionale (SCOEL) ha
dichiarato che dal momento non è possibile
identificare una chiara soglia per lo sviluppo della silicosi, ogni riduzione
dell’esposizione ridurrà il rischio di silicosi
per tale motivo viene raccomandato un valore limite occupazionale inferiore
a 0.05 mg/m 3
Quale correlazione tra silicosi e
Cancro del Polmone?
La
IARC nel 1997 ha classificato la frazione respirabile della silice libera
cristallina come carcinogeno di gruppo 1.. E' da evidenziare che tale effetto non è stato rilevato in tutte le
realtà industriali.
Dopo la classificazione della IARC, sono seguite numerose indagini epidemiologiche a
cui sono giunte conclusioni non univoche. Alcuni studi indicano un aumentato
rischio di neoplasia polmonare, altri restringono tale associazione agli
individui con silicosi e altri ancora non evidenziano alcuna associazione.
Per
quanto riguarda il meccanismo di azione, La IARC afferma che Il meccanismo di azione sia di tipo indiretto
tramite l’infiammazione cronica
Secondo la Commissione Scientifica
per i Livelli di Esposizione Occupazionale (SCOEL) il
principale effetto nell’uomo conseguente all’inalazione di silice cristallina
respirabile è la silicosi - c’è una sufficiente evidenza per concludere che il
rischio relativo di tumore del polmone è incrementato in soggetti con silicosi
(e apparentemente, non in soggetti senza silicosi esposti a polvere di silice )
- pertanto, prevenendo l’insorgenza della silicosi si ridurrà il rischio di
tumore
A questo punto le domande che nascono spontanee sono le seguenti?
1. A quale livello di esposizione a silice deve
essere attivata la sorveglianza sanitaria?
2. Quale protocollo di sorveglianza sanitaria deve
essere redatto?
3. Per i
lavoratori esposti a silice e’
obbligatorio predisporre e redigere il registro cancerogeni?
Punto 1: La letteratura specifica propone di attivare la
sorveglianza sanitaria nei casi in cui la misurazione della frazione respirabile
di silice sia inferiore al limite indicato dalla ACGIH (0,025mg/m3).
Purtroppo per vari motivi Il
medico competente spesso non è in
possesso di tali valutazioni. In tali
casi, la decisione di effettuare la sorveglianza sanitaria dipende dalla
conoscenza e valutazione integrata di molte variabili , tra cui: il tipo di attività, le modalità, la
frequenza , la durata di esposizione e i dati
di letteratura del comparto.
Punto 2
Riferimenti
normativi utili per redigere il protocollo di sorveglianza sanitaria
D.P.R. 1124/65, capo 8
D. Lgs. 230/95, art. 111, comma 6 “
D. Lgs. 187/00, art. 4
D. Lgs. 81/2008, art. 25 comma 1
lettera b, art. 229, comma 4 “
Tra i vari
protocolli proposti in letteratura si riporta quello del NIS. Riferimenti
normativi
Visita
preventiva
Visita medica,
Rx torace secondo i criteri ILO / BIT
Spirometria
completa di VR e DLCO,
Verifica dell’assenza di malattia tubercolare in
atto in base a valutazioni cliniche ed epidemiologiche
Visita periodiche
Visita medica annuale
Spirometria semplice annuale
Rx torace ILO/BIT ogni 5 anni per i primi 20
anni di esposizione , successivamente ogni 2 anni;
( se disponibili dati di monitoraggio ambientale:
1. Ogni 2 anni per valori superiori a 0,05 mg/m3 e inferiori a 0,1 mg/m3,
2 Ogni 5 anni per valori compresi tra 0,025 mg/m3 e 0,05 mg/m3 fino a 20 anni di esposizione, poi ogni 2 anni)
1. Ogni 2 anni per valori superiori a 0,05 mg/m3 e inferiori a 0,1 mg/m3,
2 Ogni 5 anni per valori compresi tra 0,025 mg/m3 e 0,05 mg/m3 fino a 20 anni di esposizione, poi ogni 2 anni)
Test Mantoux in base a valutazioni cliniche ed
epidemiologiche
Punto 3
Tenendo conto della pubblicazione della Direttiva 2398/2017, in vigore dal 17/01/2018, ma che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 17/01/2020, e ritenuto che tale direttiva ha inserito nell'allegato 1 ( elenco delle sostanze, miscele e processi cancerogeni e mutageni) la silice libera cristallina, sarebbe auspicabile attivare il registro degli agenti cancerogeni anche prima del recepimento della Direttiva.
Bibliografia:
GIMLE, volume XXXIV N. 3 Luglio settembre 2012. Esposizione a silice libera cristallina in edilizia: Valutazione degli effetti biologici. E. Pira P.G. Piolatto
Relazioni Convegno Network Italiano Silice Tirrenia 18 Maggio 2007
Esposizione a silice e rischio di neoplasia polmonare: documento di consenso del Direttivo Nazionale della SIMLII
Linee guida nell'esposizione professionale a silice libera cristallina Regione Toscana
Linee Guida NIS " Sorveglianza sanitaria e accertamenti diagnostici sui lavoratori esposti"
martedì 1 marzo 2016
Sorveglianza sanitaria per lavoratori che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
Negli
ultimi anni si sono verificati un numero sempre crescente di incidenti, spesso
mortali, per attività lavorative svolte in ambienti definiti “sospetti di inquinamento o confinati”. Tali ambienti in Italia non hanno una definizione precisa e risulta necessario ricorrere alla normativa statunitense per avere una definizione di tali ambienti.
Per la normativa statunitense, si intende uno spazio confinato, uno spazio
in cui sia possibile entrare completamente con il corpo, sia caratterizzato da
una limitata possibilità di accesso/uscita e che non sia stato progettato per
una permanenza continua di lavoratori.
A queste condizioni, il NIOSH aggiunge, anche
e quelle di una ventilazione naturale sfavorevole con possibile presenza e/o
produzione di inquinanti.
Anche se non è presente una definizione
italiana di ambiente confinato o sospetto di inquinamento, nell’ordinamento
legislativo nazionale è da annoverare il DPR 177/2011.
Nel DPR si definiscono le linee
generali di una vera e propria strategia di contrasto agli infortuni relativi,
alle attività in tali ambienti e all’articolo
dedicato alle finalità e di ambito di applicazione, indica come ambienti
sospetti di inquinamento e confinati gli ambienti di cui al agli articoli :
121 D.Lgs. 81/08 e s.m.i presenza di gas negli scavi: pozzi, fogne, cunicoli, fosse in genere
e all’allegato IV D.Lgs. 81/08 e s.m.i Vasche, Canalizzazioni, Tubazioni, Serbatoi, Recipienti, Silos
Inoltre
tale DPR al comma 3 dell’articolo 3 stabilisce che Durante tutte le fasi delle
lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere
adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente
diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle
attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e
di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e
dei Vigili del Fuoco. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi,
qualora validata dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e
sicurezza sul lavoro ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
La commissione
Consultiva Permanente ha elaborato un manuale pratico e al punto dedicato ai
requisiti dei lavoratori indica che essi devono essere idonei alla mansione
specifica;
A questo punto le domande da porsi sono: a quali rischi specifici sono esposti i lavoratori che svolgono attività lavorative negli ambienti di cui al titolo dell'articolo?, quale protocollo di sorveglianza sanitaria deve essere redatto? e quali requisiti psicofisici devono possedere i lavoratori?
Tra i vari articoli pubblicati sull'argomento, ho trovato molto interessante, il seguente articolo riportato sulla rivista GIMLE, volume XXXVII, n. 2, Aprile Giugno 2015. "La sorveglianza sanitaria per i lavoratori addetti ad attività
in “ambienti sospetti di inquinamento” o confinati"
L'articolo, prende in visione e approfondisce l’analisi dei rischi professionali e le condizioni fisiche e cliniche dei lavoratori operanti in “ambienti sospetti di inquinamento” o confinati, cerca di fornire suggerimenti utili, validi e pratici ai Medici Competenti ai fini
di agevolarne il processo decisionale che porta all’emissione del giudizio d’ idoneità
Gli autori giungono ai consigli sul giudizio di idoneità attraverso un percorso a step. Il primo passo del percorso è rappresentato dal paragrafo dedicato ai Rischi per le attività negli spazi confinati.
I principali rischi individuati sono:
- Rischio chimico: per l'utilizzo o la formazione di agenti chimici che possono essere causa di incendio, esplosioni, ustioni, danni acuti o cronici alla salute, asfissia ecc
- Rischi da agenti Fisici in grado di determinare condizioni di stress tali da peggiorare le condizioni di lavoro: microclima, rumore, CEM, ROA ecc
- Altri rischi come la: fatica mentale, fatica fisica o le cadute di materiali, i cedimenti strutturali delle condotte o delle camerette, schiacciamenti e/o traumi, incarceramento e/o intrappolamento, annegamento, utilizzo di attrezzature, difficoltà di accesso, dimensioni dell’ambiente, sviluppo in orizzontale o in verticale, difficoltà
Inoltre direttamente correlato con le caratteristiche degli ambienti e gli spazi in cui si opera, gli autori riferiscono una aumentata probabilità di interazione fra i rischi che in particolari condizioni possono amplificare (fino a una conclusione infausta) le
conseguenze di un incidente che, se fosse avvenuto in un
normale ambiente di lavoro, avrebbe portato a esisti diversi e meno gravi.
Gli autori continuano il percorso verso il giudizio di idoneità fornendo utili informazioni sui Requisiti psicofisici
Naturalmente il requisito essenziale che tali lavoratori devono possedere è quello della buona salute, devono essere adeguatamente addestrato, e devono essere forti, agili e coordinati.
Nell'articolo sono riportate le seguenti principali condizioni che possono essere incompatibili con l'attività lavorativa:
Cardiopatie ischemiche, ipertensione arteriosa non controllata, Diabete Mellito non controllato, assunzione di psicofarmaci e/o alcolici e(o stupefacenti, epilessia non ben controllata, disabilità dell'apparato locomotore, asma o
patologie che interferiscono con la capacità di avvertire
odori, le perdite di udito superiori a 40 dB a qualunque frequenza al di sotto degli 8 kH, acuità visiva inferiore a 6/10, Claustrofobia o attacchi di panico ecc.
Tenendo presente quanto già riportato gli autori autori consigliano i seguenti esami strumentali da inserire nel programma di sorveglianza sanitaria:
• Spirometria
• Visiotest con test dei colori di Ishiara e test della stereopsi di Lang
• Audiometria
• Elettrocardiogramma
Periodicità della visita medica: annuale
Quanto riportato rappresenta un estratto dell'articolo originario, per l'approfondimento è necessario leggere l'articolo completo
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